BIO

All’Università di Bologna si laurea in filosofia con specializzazione in storia dell’arte. Subito dopo inizia ad occuparsi di arte, diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici per la regione del Veneto. Insegna per tre anni Storia delle tecniche artistiche all’Università di Udine.
Dal punto di vista politico Sgarbi ha avuto strette collaborazioni con diversi partiti delle più diverse fazioni. È stato più volte membro del Parlamento e di diverse amministrazioni comunali, tra le quali Milano.
Parallelamente alla sua attività politica, Sgarbi non ha mai smesso di occuparsi di arte; ha fornito il suo commento per alcune opere di divulgazione in videocassetta e ha scritto negli anni numerosi saggi e volumi di storia e critica dell’arte. Tra i titoli più rilevanti ricordiamo “Carpaccio” (1979), “I capolavori della pittura antica” (1984), “La stanza dipinta” (1989), “Davanti all’immagine” (1990, vincitore del Premio Bancarella), “Onorevoli fantasmi” (1994), “Lezioni private” (1995), “Lezioni private 2” (1996), “Davanti all’immagine” (2005), “Ragione e passione. Contro l’indifferenza” (2006).

Nel 2010 viene nominato soprintendente della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare.
La nomina viene successivamente annullata per ben 3 volte dalla Corte dei Conti. Sgarbi rimane, comunque, funzionario sino alle sue dimissioni presentate il 15 settembre 2014.
Nel 2011, è incaricato dal Ministero per i beni e le attività culturali, quale curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54ª Esposizione internazionale d’arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia, tra il 4 giugno e il 27 novembre 2011, per la prima volta dislocata sulla terraferma e dipinge un quadro completandolo insieme con il pittore Salvatore Garau. Viene anche nominato presidente della “Fondazione Gino De Dominicis”.
Nel 2012 collabora alla 1ª Biennale Internazionale d’Arte di Palermo con l’editore Sandro Serradifalco. L’evento porta alla pubblicazione del volume “Porto Franco. Gli artisti sdoganati da Sgarbi“, opera che annovera al suo interno la presenza di 101 artisti, precedentemente selezionati nel corso della Biennale. Sempre insieme con l’editore Serradifalco, nel 2014 partecipa alla 1ª Biennale della Creatività al Palaexpo di Verona.
Nel 2014 viene indicato da Roberto Maroni come «Ambasciatore per Expo 2015 per le belle arti» ed è inoltre nominato, quale rappresentante della Regione Lombardia, come componente del Consiglio di Amministrazione della “Fondazione di diritto privato Bagatti Valsecchi” di Milano responsabile della gestione del Museo Bagatti Valsecchi.

Ha curato molteplici mostre, sia in Italia che all’estero, alcune dedicate a Valerio Adami, Vangi, Botero, Nathan.

La sua firma è spesso presente sulle pagine di “Bell’Italia“, “Grazia“, “Restauro & Conservazione“, “Arte e Documento“, “Oggi“, “Il Giornale“, “L’Espresso“, “Panorama“.

Sgarbi si afferma anche come grintoso personaggio televisivo soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alterna popolari lezioni d’arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti.
Dal 1992 al 1999 conduce il programma Sgarbi quotidiani su Canale 5. Famosa è la puntata in cui per protesta rimane in silenzio per l’intera durata della trasmissione, ben 15 minuti. Raggiunge un altro record di ascolti nel dicembre del 1997, da una puntata girata in esterna in occasione della restituzione ai monaci trappisti dell’Abbazia delle Tre Fontane, delle sculture raffiguranti 3 teste ritrovate da Sgarbi e trafugate dal luogo del martirio di San Paolo.
Nel 1998 ha clamore la sua iniziativa di rompere l’embargo internazionale alla Libia di Gheddafi, violando il blocco aereo e atterrando a Tripoli con due piccoli Piper decollati da Lampedusa. All’impresa partecipano anche l’editore Nichi Grauso, l’esperto d’arte Peter Glidewell, il regista Filippo Martinez e un giornalista del Corriere della Sera, Francesco Battistini.
Poco dopo Sgarbi ha l’occasione di doppiare un personaggio dei Simpson, il gestore del banco, “Il lancio degli anelli”, nella puntata Bart Giostraio.
Nel 2006 è membro della giuria nella prima edizione del reality show La pupa e il secchione su Italia 1.

Nel 2008 interviene nel documentario “Il falso bugiardo” di Claudio Costa, dedicato allo scrittore Luciano Vincenzoni, che conobbe a Venezia, tramite l’amico comune Goffredo Parise.
Nel 2010 è membro della giuria in due programmi: “Il più grande italiano di tutti i tempi”, condotto da Francesco Facchinetti su Rai 2, e la seconda edizione de “La pupa e il secchione”, condotto da Enrico Papi e Paola Barale su Italia 1. Il 18 maggio 2011 conduce un nuovo programma su Rai 1 intitolato “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi – Or vi sbigottirà”, ma il programma viene interrotto dopo la prima puntata.

Nel 2015 è ospite fisso nella trasmissione Virus – Il contagio delle idee, talk-show politico di Rai 2, con il suo spazio artistico-culturale all’inizio di ogni puntata, nella fascia oraria compresa tra le 21:15 e le 21:25.
Nel 2017 appare all’inizio e la fine della canzone di Enrico Papi Mooseca.
Per quanto riguarda la carriera teatrale , dopo esser stato a cavallo del 1999 e 2000 Direttore Artistico del festival estivo AstiTeatro, nel 2002 esordisce come regista teatrale con l’Opera Rigoletto prodotta dalla Fondazione Arturo Toscanini e da David Guido Pietroni. Nel 2009 comincia una sua tournée teatrale dal titolo, “Sgarbi l’altro”. Nel 2010 dà vita ad uno spettacolo teatrale con il pianista Nazzareno Carusi intitolato, “Discorso a Due” e dedicato agli Anni di pellegrinaggio di Franz Liszt e alle opere di Michelangelo e Dante che ne hanno ispirato i maggiori capolavori. Per questo progetto, nel 2011 gli viene assegnato il Premio Lunezia in coppia con Nazzareno Carusi.
Nel 2015 esordisce in qualità di autore e interprete con lo spettacolo teatrale Caravaggio: il calendario registra il tutto esaurito. Sgarbi conduce il pubblico attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi in uno spettacolo teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio.

Nel 2019 e 2020 è in teatro con lo spettacolo “Raffaello”, prodotto e distribuito da “Corvino Produzioni”.

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