BIO

Alessio Giannone nasce a Bari il 29 maggio 1979. Agli studi liceali affianca varie esperienze teatrali.
Durante gli anni dell’università organizza in alcune scuole superiori dei laboratori di teatro. Da queste esperienze nascono diverse messe in scena, alcune premiate in festival teatrali. Dopo aver conseguito la laurea in legge, intensifica la sua attività di regista. Scrive programmi per alcune emittenti televisive pugliesi e scopre la satira sul Web. Nel 2010 gira il documentario “Favorite“, storie di ebrei nel Salento, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino e pubblicato sul sito del “Corriere della Sera”.
Nel 2011 vince il concorso Progetto Memoria, indetto dall’Apulia Film Commission, con la sceneggiatura di “Binari“, ispirata alla storia dell’editore Vito Laterza. Nel 2012 realizza il cortometraggio “La Sala”, che partecipa alla sezione Nuovi Orizzonti della 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il personaggio Pinuccio nasce nell’ottobre 2011 nella sezione di YouTube dedicata alla satira. Su Facebook e Twitter Pinuccio è così seguito da essere menzionato sui maggiori quotidiani e in vari programmi televisivi (da “Ballarò” a “Blob“), oltre a essere invitato nel 2013 a partecipare alla trasmissione “La Guerra dei Mondi“, in onda su Raitre.

Diverse sono inoltre le incursioni di Pinuccio in programmi di radio locali e nazionali, come “TG Zero“, in onda su Radio Capital, e “La Zanzara“, su Radio 24. Inizia poi la collaborazione con “La Gazzetta del Mezzogiorno” e “il Fatto Quotidiano“. Dal 2014 Giannone porta in teatro il suo spettacolo “Pinuccio chiama“. Nel 2015 viene selezionato come inviato tra coloro che hanno spedito a Striscia la Notizia i loro servizi dimostrativi.
Nel 2018 recita nel film “Il vegetale” di Gennaro Nunziante, in cui interpreta il ruolo di Nicola, amico del protagonista Fabio (interpretato da Fabio Rovazzi).
Nel 2020 porta in scena un one man show dal nome “Tutt’Appost”, che racconta l’Italia attraverso storie vere ma particolarmente surreali da sembrare frutto della fantasia di un cabarettista.

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